Meditazione sui conflitti nelle relazioni
Introduzione
Questa meditazione guidata si basa su una meditazione offerta da Sister Bi Nghiem durante un ritiro dedicato alla vita di coppia al Centro Avalokita, alla fine di un discorso in cui ha suggerito ai partner di guardare in profondità le proprie energie d’abitudine e le ferite che spesso ognuno di noi si porta dietro fin dall’infanzia; da piccoli, nel rapporto con i nostri genitori, può esserci stato un naturale altalenare di cura e vicinanza con indifferenza e lontananza. Possiamo comprendere e accogliere il fatto che questo può aver generato dolore in noi e che, come conseguenza, ci siamo costruiti intorno delle mura per proteggerci e non sentire più quel dolore. Molte delle reazioni che sorgono in noi oggi durante le difficoltà che incontriamo in una relazione sono strategie che abbiamo elaborato per tenere nascosto, anche a noi stessi, la sensazione di non essere amati o non amati abbastanza. Tutto questo avviene in noi in modo automatico, fino a quando non ce ne prendiamo cura e ci permettiamo di ascoltare quel dolore, abbracciandolo teneramente.
In questa meditazione abbiamo ora la possibilità di integrare la sofferenza del bambino interiore e osservare in profondità le nostre reazioni nei conflitti di coppia.
Guardando alla nostra sofferenza con tenerezza e comprensione, possiamo lasciar crescere in noi la compassione, che ci permette di comprendere anche la sofferenza dell’altro. Possiamo osservare in profondità e vedere che anche la persona con cui siamo in conflitto è stata una bambina o un bambino, e come noi era vulnerabile, fragile, ed è stata facilmente ferita. La pratica ci offre ora la possibilità di riconoscere sia la nostra sofferenza che quella dell’altro, di abbracciarle con amore e fare spazio affinché possano essere trasformate.
Meditazione
Per prima cosa, prenditi qualche momento per ritornare al corpo e al respiro… Stabilisciti del tutto nel corpo e lascia che l’energia del corpo possa lentamente acquietarsi, in modo che tu possa sedere eretto e rilassato…
Prendi ora contatto col respiro… Affidati al respiro, segui il suo ritmo naturale, senza influenzarlo in alcun modo… Quando sorgono pensieri, cosa del tutto naturale, prendine semplicemente nota e ritorna, delicatamente e amorevolmente alla consapevolezza del respiro…
Percepisci l’intero corpo seduto eretto e rilassato…
Percepisci il respiro calmo e naturale…
Scegli ora una situazione di conflitto che hai vissuto o che ti trovi a vivere con una persona importante nella tua vita, un compagno, un figlio, un collega… Richiama alla mente quella situazione nel modo più dettagliato possibile…
Lascia ora andare i dettagli di quanto è avvenuto e porta tutta la tua attenzione alle emozioni e alle reazioni che hai avuto in quel momento di difficoltà…
Porta la consapevolezza a tutte le emozioni che hai provato in quella situazione, come ad esempio rabbia, gelosia e così via… Puoi ora accogliere e abbracciare con amore quelle emozioni difficili…
Puoi forse riconoscere in te che quella rabbia copre un sentimento sottostante di dolore… Che sotto quella rabbia e quel dolore si nasconde magari un senso di tristezza… Osserva se il tuo gridare e alzare una barriera non sia un tentativo di coprire quel dolore… Lascia che quel dolore possa esistere…
Puoi ora collegare quel dolore a ciò che hai sperimentato nell’infanzia… Puoi restare in contatto con il dolore della bambina o del bambino interiore, semplicemente osservandolo, senza interferire, osservandolo essere… Lascia che sorga in te una profonda comprensione per la sofferenza di quel bambino…
Puoi forse osservare quanto le difficoltà dell’infanzia influenzino le reazioni dell’adulto che sei ora… Che quel dolore deriva magari dalla sensazione di non essere abbastanza amato, o di non esserlo affatto… Puoi abbracciare con tenerezza e amore quel sentimento: “Non sono amato, non mi sento amato”… Puoi forse riconoscere che quel sentimento è alla radice dei conflitti che ti trovi a vivere oggi…
Prenditi ora un momento per tornare nuovamente al corpo e al respiro… Percepisci le diverse parti del corpo, i piedi, le gambe, le anche, il petto, le spalle, le braccia e le mani, la testa e il viso… Percepisci il respiro e segui il suo ritmo naturale, senza influenzarlo in alcun modo…
Torna ora a guardare in profondità nella stessa situazione di conflitto, stavolta osservando non solo le tue reazioni ma anche quelle dell’altra persona… Porta tutta l’attenzione all’altro… Mantieni l’attenzione sulla persona con cui hai vissuto quel conflitto, sulle sue emozioni, sulla sua reazione, la sua rabbia…
Puoi riconoscere come quella rabbia nasconda la sua sofferenza, come le sue grida cerchino di coprire il suo dolore, nel tentativo di costruire un muro per proteggersi dalla propria sofferenza… Resta in contatto col suo dolore…
Puoi osservare come anche il suo dolore di adulto derivi dalla sofferenza che ha provato nella sua infanzia, come la sua rabbia cerchi di tagliar fuori quel dolore… Puoi riconoscere la sofferenza che ha provato nell’infanzia e le sue difese di bambino… Puoi abbracciare in te il bambino interiore dell’altra persona…
Riesci a riconoscere che tutto il dolore dell’altro deriva dal dolore di non sentirsi amato abbastanza o di non sentirsi affatto amato? Puoi abbracciare con tutto il cuore quel sentimento di non sentirsi amato… Puoi riconoscere come quel sentimento è alla radice dei conflitti che si trova a vivere nella sua vita…
Ritorna ora al corpo e al respiro, percepisci il corpo seduto sul cuscino, sul panchetto o sulla sedia… Percepisci il respiro che fluisce dentro e fuori di te…
Inspirando sono in contatto con l’inspirazione, espirando sono in contatto con l’espirazione..
Inspiro… Espiro…
Inspiro… Espiro…
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(Revisione e registrazione a cura di Letizia e Stefano Carboni)